11° Edizione / 10-20.10.2024
Il Concorso internazionale prevede l'assegnazione di tre premi agli autori vincitori:
Premio della giuria: valore 8'000.-
Premio del pubblico (Promosso dalla Città di Lugano, con la collaborazione di Banca Stato): valore 5'000.-
Premio ONG (Premio Amnesty International Svizzera): valore 2'500.-
Irina è una madre single immigrata dall'Ucraina che vive in una piccola città della Repubblica Ceca. Un giorno suo figlio viene aggredito e gravemente ferito. Mentre la polizia indaga sul crimine, l'intera città si schiera in solidarietà con la madre e il figlio e condanna i vicini rom, presunti responsabili dell'aggressione. Dopo il risveglio in ospedale del ragazzo, inizia a emergere la verità sull'incidente. Allo stesso tempo, una campagna politica sta avanzando in città e diversi media, politici e attori della società civile manipolano strategicamente la realtà per i propri fini. La verità e la menzogna diventano allora difficili da distinguere. Come madre premurosa che cerca di costruirsi una nuova vita in un Paese straniero, Irina dovrà fare i conti con la xenofobia, la discriminazione e i pregiudizi che la circondano, divisa tra la protezione della sua famiglia e la ricerca della verità, alla fine sarà costretta a prendere una decisione fatale.
Cosa succede quando, da un giorno all'altro, non si viene più semplicemente visti ma letteralmente fissati? I protagonisti di All You See, Sophia, Hanna, Khadija e la stessa regista Niki, si ritrovano in un nuovo mondo dove improvvisamente nulla sembra allinearsi. Nella loro nuova vita in Olanda, provocano involontariamente reazioni ogni giorno. Anche dopo molti anni, continuano a sentirsi rivolgere sempre le stesse domande: da dove vieni, parli olandese, ti abbronzi al sole?
Ulzii, adolescente povero ma orgoglioso, vive nella zona delle yurte di Ulaanbaatar con la sua famiglia. È un genio della fisica ed è determinato a vincere una gara di scienze per ottenere una borsa di studio. Quando sua madre, analfabeta, trova un lavoro in campagna, lascia lui e i suoi fratelli più piccoli ad affrontare da soli il rigido inverno. Combattuto tra la necessità di prendersi cura dei fratelli e il desiderio di studiare per il concorso, Ulzii non ha altra scelta se non quella di mettersi in pericolo per provvedere alla sua famiglia.
La conoscenza è potere e in Cina lo Stato sa più cose sulla popolazione di quante le persone ne sappiano su se stesse. La sorveglianza non ha mai un solo volto, ma è un mix raffinato di riconoscimento facciale, analisi dei big data e un sistema a punti in cui si possono guadagnare e perdere punti in base al proprio comportamento - un sistema quasi degno di una parodia distopica, se non fosse già una realtà. Attraverso le storie sconvolgenti di persone che in Cina sono state monitorate, intimidite e persino torturate, il film racconta i pericoli della tecnologia nelle mani di un potere sfrenato. Prendendo la Cina come specchio, Total Trust lancia un allarme sul crescente uso di strumenti di sorveglianza in tutto il mondo, anche da parte di governi democratici come quelli europei. Se questo è il presente, qual è il nostro futuro?
Ansiosi, senza lavoro e senza accesso ai mezzi di trasporto durante il lockdown nazionale COVID-19 del 2020, i lavoratori migranti delle metropoli indiane hanno deciso di tornare in massa a casa a piedi nei loro villaggi. Mentre i canali di informazione trasmettevano le sagome strazianti di milioni di uomini, donne e bambini marciavano lungo le autostrade nazionali. Il film concentra la sua attenzione su questo tragico fenomeno che ha reso evidente il lavoro invisibile che sostiene le città e le famiglie indiane. Il film segue gli sforzi di ONG e volontari nel fornire cibo e assistenza sanitaria ai lavoratori nelle baraccopoli e dà voce alle frustrazioni dei lavoratori indifesi, che denunciano l'incapacità del governo di formulare un piano di soccorso per loro. Espone inoltre in modo convincente che la pandemia ha solo approfondito le iniquità esistenti nel nostro mondo.
La vita di Meng, sedici anni, non è delle più appaganti: ogni giorno si ritrova a casa con il padre in lutto, viene escluso dal passato della sua famiglia ed è costretto a fare il bullo con gli altri ragazzi a scuola. Il denso panorama di Singapore fa da sfondo a queste esistenze precarie ma tutto cambia per Meng quando viene coinvolto in un'avventura che gli trasforma la vita e lo proietta in un paesaggio sconosciuto ed emozionante.
Nel costante desiderio di catturare, registrare e comprendere la città di Beirut, ma anche se stesso, il regista Zakaria Jaber ha cercato di dare una narrazione coerente alla storia della sua città. Attraverso la continua intersezione tra il generale e il personale, il pubblico e il privato, l'antico e il vecchio, il vecchio e il giovane, siamo in grado di rispondere alla domanda: perché siamo ansiosi a Beirut?
La vita è un insieme di coincidenze? La nostra stessa natura è plasmata da una serie di coincidenze nella vita quotidiana sulla base della nostra realtà sociologica. Se a questo si aggiunge la nostra più elementare e semplice lotta per la vita, ogni giorno è intessuto di lavoro e di speranza per il futuro. Un produttore di yogurt e sua figlia di Kobanê, nel Rojava, in Siria, sperimentano le dinamiche sociali rimodellate dalla guerra e dalla rivoluzione.