Fondazione Fare Cinema
!Xš‚‰

FILM FESTIVAL DIRITTI UMANI LUGANO 9 - Concluso il festival


FILM FESTIVAL DIRITTI UMANI LUGANO 9 - Concluso il festival
In un panorama generale in cui il cinema in sala è sofferente, il FFDUL - Film Festival Diritti Umani Lugano, alla sua nona edizione, si conferma come una realtà fortemente riconosciuta e seguita: a dimostrarlo, ancora una volta, è il notevole successo di pubblico che, con i suoi numeri, supera quello del 2019: 5500 presenze su 26 film proposti (erano 6000 nel 2019 ma su 32 film).

Un successo che dimostra il valore riconosciuto alla realtà del festival luganese e al contempo dà una prova incoraggiante per il cinema in generale: Il FFDUL risponde alla voglia di conoscere e parlare di certi temi, sempre più pressanti per tutti, e sembra definirsi un appuntamento non solo amato ma soprattutto necessario.

Le proiezioni scolastiche, uno degli elementi centrali del festival, hanno confermato la loro importanza; la partecipazione delle scuole e degli studenti ha infatti visto, nella nona edizione, un aumento esponenziale: sono stati 2800 gli studenti suddivisi in 6 proiezioni cui hanno fatto seguito dibattiti altrettanto seguiti e approfonditi. La riuscita risponde alla grande attenzione riservata dal FFDUL ai giovani, che si origina dalla consapevolezza del ruolo imprescindibile che le nuove generazioni rivestono nella lotta per i diritti umani.

A caratterizzare l’edizione è stata anche l’ampia presenza di film realizzati da giovani registi, che hanno qui presentato opere prime; come L'Étincelle di Valeria Mazzucchi e Antoine Harari, Little Palestine. Diary of a Siege di Abdallah Al-Khatib, El Arena di Jay B. Jammal, Instructions for Survival di Yana Ugrekhelidze e Angkar di Neary Adeline Hay.

La nona edizione ha poi creduto, ospitato e sostenuto Gli studenti di cinema dell’AKS nel campo rifugiati saharawi di Tindouf (Algeria) e del CISA di Locarno si incontrano un progetto che promuove lo scambio tra studenti, la realizzazione nei campi rifugiati di un film di diploma di alcuni studenti del CISA e che vedrà, nel 2023, la presenza di studenti della scuola saharawi in Ticino.

Una grande partecipazione ha accompagnato, inoltre, le proiezioni serali, seguite dal pubblico con attenzione e coinvolgimento. Tra i vari film proposti, per il loro impatto sul pubblico, si ricorda il film d’apertura Khers nist (Gli orsi non esistono), di Jafar Panahi, Premio speciale della giuria Mostra del Cinema di Venezia 2022, nelle nostre sale a partire da gennaio; il documentario Mariupolis 2, testimonianza di guerra, ma soprattutto del lavoro del regista Kvedaravičius; Eskape del Premio Diritti Umani per l’Autore 2022 Neary Adeline Hay; la prima ticinese The Return: Life after ISIS di Alba Sotorra (che alla sua replica ha registrato il tutto esaurito) e la denuncia al razzismo sistemico, meno evidente ma fortemente presente anche Svizzera, di Je suis noires delle registe Rachel M'Bon e Juliana Fanjul (il film uscirà nelle sale ticinesi a gennaio 2023).

Fra gli OSPITI che hanno colpito il pubblico e animato interessanti dibattiti: la regista franco cambogiana Neary Adeline Hay, che ha ricevuto il PREMIO DIRITTI UMANI PER L'AUTORE 2022 e Rachel M'Bon, co-regista di Je suis noires. con un pubblico di studenti si è rivelato molto attento, partecipe e attivo.

Ancora da ricordare, l’intervento della attivista climatica Marie-Claire Graff per il film Utama; il dialogo tra il giornalista Camille Eid e il rapper Inoki con la moderazione di Chiara Fanetti per il film El Arena; lo storico Marcello Flores e Paolo Pignocchi di Amnesty che si sono confrontati intensamente per più di un’ora con gli studenti per il film The Case; ma anche l’approfondimento sul diritto alla identità di genere (e non solo) con Silvia Ranfagni e Nicole Orlandi per il film Instructions for survival, e per finire la giornalista Irina Prudkova con Valeria Gavrikova entrambe collaboratrici del regista dei due film su Mariupol.

Un riscontro molto positivo, infine, è anche quello ottenuto dalla mostra temporanea Finestre sull'altrove - 60 vedute per 60 rifugiati, promossa da Amnesty International Svizzera, che ha permesso alle visitatrici e ai visitatori di immergersi nelle esperienze delle persone rifugiate, con particolare afflusso all’evento pop-up curato da studentesse e studenti in Architettura d'interni della SUPSI che si è svolto nella giornata di venerdì.

OLTRE I NUMERI, IL PROGETTO DI FFDUL

“Se c’è un elemento che ci ha colpito più di altri anni, forse anche alla luce di ciò che abbiamo vissuto e stiamo vivendo, è la necessità crescente di confronto e dialogo, non solo frontalmente, tra palco e platea, ma anche tra di noi. – afferma Antonio Prata, direttore FFDUL - I racconti dei film, le analisi di giornalisti ed esperti, le testimonianze si sono fatti ancora più forti, trovandosi sempre meno distanti tra loro e dimostrando un’urgenza che unisce tutti e supera ruoli ed esperienze. Il cinema, in questo Festival, rappresenta ancora una volta il luogo da cui partire.”

Roberto Pomari, presidente FFDUL, conclude affermando “Sul successo di questa nona edizione da domani inizieremo a progettare la decima edizione con delle novità che garantiranno al festival un’ulteriore prospettiva di crescita”

La proposta cinematografica cambia ogni anno nei numeri dei film proposti e nello sviluppo del programma per dare spazio alle necessità tematiche del momento e a come queste vengano recepite dalle produzioni cinematografiche: il numero dei film è dato non da un pacchetto predefinito, ma dalla volontà di focalizzare l’attenzione su taluni temi più urgenti a livello nazionale o internazionale, dalla volontà di sviluppare progetti volti alla sensibilizzazione ai diritti umani.

Talvolta si sceglie di proporre quei prodotti cinematografici che faticano a trovare uno spazio nella circuitazione commerciale, ma che non per questo sono di minor valore artistico: il festival si rivela in questo un valido alleato, veicolando visibilità e creando occasioni di incontro e sinergie.

L’impegno del FFDUL - Film Festival Diritti Umani Lugano è riconosciuto da sempre più personalità, enti, ONG anche a livello internazionale; impegno riconosciuto, e allo stesso tempo in crescita, edizione dopo edizione, dalle spettatrici e dagli spettatori che lo seguono. Pubblico che, anche quest’anno, si è dimostrato un protagonista affezionato e interessato; insieme a relatori e personalità che hanno scelto FFDUL per dare messaggi diretti, usando parole determinate e precise, cariche della necessità di prendere posizione, e con l’urgenza di una testimonianza perché, citando la frase che Sasha Romantsova, direttrice esecutiva del Centro per le libertà civili di Kiev, insignito del Premio Nobel per la pace, ha espresso direttamente al pubblico del Festival in un video messaggio:

“ (…) Siamo tutti difensori dei diritti umani che lavorano da molti anni per diffondere gli standard e i valori dei diritti umani in opposizione all'autocrazia.
Il team del Festival dei Diritti Umani di Lugano è per noi un collega che può portare i valori dei diritti umani all'attenzione di ogni spettatore con il linguaggio alto del cinema.
Perché i diritti umani non sono un arido pezzo di carta per accordi internazionali, pubblicità o lezioni di storia. Ma sono la vita di milioni di persone che lottano per le loro libertà in questo momento. (…) “

Le testimonianze dirette, in particolare, sono un contributo chiave: come detto, sempre più spesso gli ospiti portano contributi decisi nella necessità di definire situazioni in cui i diritti umani sono a rischio o violati. Il valore di certe testimonianze è ancora più forte quando, per taluni, possono mettere in situazioni di pericolo o ledere la libertà di azione delle persone che le rilasciano, dando così prova ulteriore del bisogno di un impegno collettivo per il rispetto dei diritti umani.

Ci teniamo a ricordare, che Il Film Festival Diritti Umani Lugano è un evento culturale senza scopo di lucro e per la cui realizzazione è necessaria forte determinazione anche alla luce dei costi crescenti. Siamo grati alle istituzioni e ai partner (www.festivaldirittiumani.ch/it/partner) che ci sostengono e che speriamo possano aumentare in numero, per consentire un sempre maggior sviluppo di una realtà sostenuta in maniera profonda dal volontariato.

Noi crediamo profondamente nel valore del progetto e ringraziamo di cuore per ogni contributo che si vorrà donare, ogni gesto in questo senso è fondamentale per la realizzazione del Festival. Tutte le informazioni su: www.festivaldirittiumani.ch/sostienici

24/10/2022, 09:55