12° Edizione / 12-19.10.2025
Sono aperte le iscrizioni alle proiezioni scolastiche del FFDUL 2025:
8 film, 9 proiezioni, dal 14 al 17 ottobre!
Un'occasione di riflessione per studentesse e studenti di tutto il territorio.
Dopo ogni film segue un approfondimento con ospiti in sala. Per ogni film viene prodotta una scheda didattica per il lavoro in classe.
Alcuni titoli sono già sold out! LA PRODIGIOSA TRASFORMAZIONE DELLA CLASSE OPERAIA IN STRANIERI e TROP CHAUD (proeizione al Cinema LUX).
Di seguito tutte le informazioni sui film e sulla partecipazione.
Per iscrivere le classi compilare in tutti i suoi campi il form.
Ricordiamo che tutti i film sono proiettati in lingua originale con sottotitoli italiani. I dibattiti si svolgono in italiano ed eventualmente con traduzione simultanea. Il prezzo del biglietto è di 5.– franchi per studenti e accompagnatori.
Per qualsiasi informazione scrivere a

Irvin è dovuto fuggire dalla Bosnia da bambino. Dopo anni all’estero, torna nel suo Paese. È spinto dalla una missione: ricostruire con le sue mani un villaggio distrutto in una radura della foresta, vuole restituire dignità alle persone che sono morte in guerra 30 anni prima e allo stesso tempo trovare pace. Ma quando arriva al fiume Drina, Irvin non smette di scoprire cosa è successo e cosa potrebbe ancora succedere.
Diventata giornalista, Shiori Ito voleva documentare il mondo e gli altri. Ma è il suo stesso dramma che ha invece scelto di portare alla luce. In Black Box Diaries, racconta l'aggressione sessuale di cui è stata vittima e la sua battaglia per ottenere giustizia. La sua ricerca di riparazione l'ha resa una figura emblematica del movimento #MeToo. E il suo film, pur così intimo e personale, tocca l'universale decostruendo un sistema patriarcale arcaico, rivelatore dell'oppressione delle donne in Giappone e oltre.
Hazem arriva in Belgio dopo un viaggio estenuante da Gaza. Nello stesso periodo, Elettra arriva a Bruxelles per studiare cinema documentario. I loro primi istanti insieme sono rivelatori e scatenano il desiderio di conoscersi attraverso il cinema. La macchina da presa diventa lo strumento per ascoltarsi e comprendersi. Attraverso le immagini della loro vita, siamo immersi nei dettagli e nelle avventure dell'incontro di due mondi. L'atto di filmare è un impegno per la giustizia, gli spostamenti che subiscono rafforzano la loro volontà di resistere a una società divisa. Di fronte alla rigidità della procedura d'asilo di Hazem, entrambi intraprendono un esilio, una migrazione interiore per ritrovarsi là dove gli sguardi sono più dolci e giusti.
La giovane e coraggiosa Milo si veste come un uomo per potersi muovere più liberamente a Baghdad in quanto donna. Khalili, cineasta ambizioso, scopre il potere della sua macchina da presa come arma nella lotta contro il regime. All'indomani delle rivolte del 2019, Milo e Khalili diventano i volti, gli occhi e le voci di una gioventù irachena che lotta senza sosta per un futuro migliore. Per il suo nuovo documentario, la talentuosa regista svizzera Maja Tschumi si è immersa nella quotidianità irachena e ha trovato in Milo e Khalili due protagonisti che ci permettono di avere un accesso privilegiato alla loro esperienza. Immortals offre così uno sguardo toccante sulle speranze di una nuova generazione che ha conosciuto solo la guerra dall'invasione americana.
Le “Anziane per il clima” combattono in prima linea. Invece di andare in pensione, queste donne provenienti dalla società civile di tutte le regioni svizzere sono stufe delle ondate di caldo sempre più frequenti. Combattono coraggiosamente contro il loro stesso paese e denunciano il governo svizzero davanti alla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo (CEDU), sostenendo che non protegge sufficientemente la loro salute. Un progetto che, dopo otto anni di lotta, porta a una sentenza importantissima, che fa il giro del mondo. Il 9 aprile 2024, la CEDU decide che la protezione contro gli effetti potenzialmente letali del cambiamento climatico è un diritto umano. Un trionfo per le “Anziane per il clima”. Ma alla Svizzera sembra non importare nulla di questa sentenza storica.
Partendo dalla sua storia personale di immigrato (arrivato a Zurigo da bambino, figlio di padre iracheno e madre svizzera che con il matrimonio ha perso il prezioso passaporto rosso), Samir traccia la storia dell’immigrazione in Svizzera dal dopoguerra a oggi, con l’aiuto di un ricchissimo materiale fatto di testimonianze, clip musicali, foto di famiglia, immagini di repertorio e documenti inediti, mescolati all’animazione in motion capture con cui racconta di sé. Prestando particolare attenzione all’immigrazione italiana e al rapporto con il mondo del lavoro svizzero, il film mette in luce il passaggio da una cultura operaia guidata dalla sinistra e dai sindacati all’emergere di una nuova forza sociale che caratterizza la nostra società ancora oggi: non più la classe operaia ma il lavoratore straniero. Fra razzismo, xenofobia, resilienza e un monito a non riproporre i pregiudizi e gli errori del passato.
In seguito alle recenti morti di abitanti sulle spiagge della Bretagna, una giornalista arriva per indagare sul mistero che circonda le alghe, possibili responsabili di questi tragici eventi. Mentre le prove vengono insabbiate e le minacce alla sua indagine aumentano, la reporter si rende conto che alcuni politici, legati a influenti aziende locali, stanno cercando di impedirle di portare alla luce una verità sconvolgente.
Cinque vite, una città, una nazione in guerra. Un funzionario statale, una venditrice di tè, un volontario di un comitato di resistenza e due ragazzi di strada. Cinque storie dal Sudan si intrecciano alla ricerca della libertà, tra sogni animati, rivoluzioni di strada e una guerra che va dalla metropoli di Khartoum alla fuga verso l’Africa orientale.