Il film è la confessione sincera di quaranta persone, tra volontari in missioni umanitarie e loro familiari. La guerra, l’urgenza, le pandemie o anche la fame: ovunque nel mondo i volontari sono abituati alle missioni e ai luoghi più estremi e più colpiti. Al contempo è raro che si avventurino nei territori della loro intimità. In questo film compiono questo passo e rivelano i rischi, le motivazioni, il senso di impotenza, le difficoltà, i loro primi tentavi, i desideri. Nel film si pone però anche, in modo evidente, la riflessione sull’egoismo di chi compie questo tipo di scelte.